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Sindrome del Tunnel Radiale

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Le neuropatie da compressione del nervo radiale, o dei suoi rami, sono le meno comuni tra quelle dell’arto superiore. Per la relativa rarità, e per la notevole somiglianza del loro quadro clinico con altre patologie più comuni, spesso passano misconosciute o sono  scambiate in prima ipotesi ad esempio per una “epicondilite”.

Anatomia

Il nervo radiale prende origine dalle radici nervose C5-C8/T1. Attraversa il cavo ascellare portandosi nella regione posteriore del braccio dove emette rami per i muscoli: tricipite,  brachioradiale, anconeo, estensore  radiale lungo del carpo (ERLC), estensore radiale breve del carpo (ERBC), quest’ultimo può in alcuni casi essere innervato dal nervo interosseo posteriore. Attraversando il braccio il nervo radiale emette anche due rami sensitivi: 1- nervo cutaneo posteriore del braccio; 2- nervo cutaneo posteriore dell’avambraccio. Questi rami nervosi si portano ad innervare le omonime regioni cutanee. A circa 10-12 cm. prossimale (sopra) rispetto all’epicondilo laterale il n. radiale prosegue la sua corsa distalmente perforando il setto intermuscolare laterale, si porta così dalla regione posteriore a quella anteriore di braccio tra i muscoli brachioradiale e brachiale. Il nervo attraversa quindi, a ponte, l’articolazione del gomito tra capitulum omeri e testa del radio e circa 4 cm sotto si divide nei due rami terminali: 1- nervo radiale profondo, che darà luogo al nervo interosseo posteriore (NIP); 2 – ramo superficiale del nervo radiale, esclusivamente sensitivo, destinato ad innervare la cute della regione dorsale radiale del carpo, dorsale delle prime tre dita fino all’articolazione interfalangea distale più la metà radiale del IV dito fino anch’essa all’articolazione interfalangea distale . Il NIP innerva il muscolo ERBC, qualora questo non presenti rami motori a partenza diretta dal nervo radiale, muscolo supinatore ed abduttore lungo del pollice ed i muscoli estensori delle dita: estensore breve e lungo del pollice, estensore proprio dell’indice, estensore comune delle dita, estensore proprio del mignolo ed estensore ulnare del carpo.

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Cause

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La compressione del nervo radiale può verificarsi durante il passaggio del n. radiale attraverso diverse strutture anatomiche:
1-       banda fibrosa: nel passaggio del nervo tra capitulum omeri e testa del radio;
2-       origine del ERBC;
3-       origine del m. supinatore (arcata di Frohse);
4-       vasi arteriosi ricorrenti dell’a. radiale.
La probabilità che l’effetto compressivo si verifichi è maggiore nei soggetti che svolgono attività che richiedono gesti ripetitivi quali, spingere o tirare oggetti pesanti, afferrare o pinzare.

Sintomi

Generalmente il dolore è il solo sintomo presente. Si localizza in profondità nella regione dorso-radiale prossimale di avambraccio, con epicentro a circa 4 dita traverse distalmente all’epicondilo laterale ed aumenta con la supinazione contro resistenza dell’avambraccio e la flessione del polso a gomito esteso. L’eventuale sensazione di “debolezza” muscolare è dovuta al dolore e non alla denervazione muscolare.  Nell’epicondilite, il dolore è centrato sull’epicondilo. Possono associarsin parestesie nella regione cutanea del primo spazio intermetacarpale (metacarpo tra 1° e 2° dito).

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Diagnosi

Molto importante e non semplice, è la diagnosi differenziale tra epicondilite e sindrome del tunnel radiale, anche perchè in alcuni pazienti le due sindromi si presentano in associazione, 5% circa dei ncasi. Alcune manovre cliniche possono esserci di aiuto.

1- flettendo passivamente il polso,le dita rimangono estese, mantenendo l’avambraccio in pronazione ed il gomito esteso si stimola l’insorgenza del dolore che tuttavia viene riferito essere d’intensità minore rispetto a quello generato dalla estensione attiva contro resistenza del III dito.

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2- la supinazione dell’avambraccio contro resistenza, a gomito esteso (per eliminare la componente supinatoria del bicipite brachiale) determina l’insorgenza del dolore.

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3- l’estensione attiva contro resistenza (a gomito esteso) del III dito, elicita il dolore che, risulta essere d’intensità superiore, rispetto a quello provocato dalla estensione contro resistenza di qualunque altro dito;

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4-       La palpazione del “fascio mobile di Henry” (regione anteriore della testa del radio), può generare dolorabilità.
Il fascio mobile di Henry è costituito dal gruppo dei muscoli estensori radiali: ERBC, ERLC, Brachioradiale

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Il sospetto diagnostico viene avvalorato da una indagine elettromiografica. L’esame EGM può risultare negativo nelle fasi inziali (prime 6-8 settimane).

Trattamento

Il trattamento iniziale, prevede l’utilizzo di un tutore e la correzione delle gestualità quotidiane, evitando gesti ripetitivi di estensione del gomito, pronazione dell’avambraccio e flessione del polso. In alcuni casi selezionati può risultare di ausilio effettuare una infiltrazione cortisonica. L’utilizzo di FANS può aiutare la regressione della sintomatologia. Se dopo 12 settimane di trattamento conservativo, la sintomatologia non migliora o addirittura si manifesta un peggioramento del quadro clinico, deve essere preso in considerazione il trattamento chirurgico di release del nervo radiale. La ripresa della normale funzionalità del nervo dipende dal grado di severità della compressione.

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